Digital Detox, disconnettersi dal mondo digitale

Digital detox non implica una completa privazione della tecnologia, né limitarsi a utilizzare solo le sue funzioni di base, ma piuttosto sfruttare in modo consapevole tutte le risorse che essa mette a disposizione. 

Le distrazioni digitali tendono ad essere utilizzate come un mezzo per colmare il vuoto di una vita frenetica. 

Spesso, ci troviamo a dire “non ho tempo” come scusa per non riuscire a gestire efficacemente la nostra vita. 

Trascorriamo, ad esempio, più tempo del necessario al lavoro a causa delle continue interruzioni provocate da chat, e-mail non urgenti, conference call inutili e improduttive. 

Il silenzio, invece, è diventato un lusso che ci neghiamo – un lusso post-moderno dal quale riteniamo di non poterci permettere di godere. 

In realtà̀, il bisogno di silenzio e di pause è stato offuscato, facendoci credere che chi si ferma è destinato a perdersi. 

Siamo spinti costantemente verso l’azione frenetica, convinti che la produttività̀ si misuri solo in termini di quanto facciamo e di quanto siamo impegnati. 

Tuttavia, è fondamentale ricordare che trovare momenti di quiete e di riflessione è essenziale per il nostro benessere e per una vita equilibrata. 

Da FOMO, dall’inglese fear of missing out, letteralmente “paura di essere tagliati fuori”.

A JOMO, acronimo di “Joy Of Missing Out”, descrive “la gioia di perdersi qualcosa”

È un concetto contrario alla FOMO (Fear Of Missing Out). 

Jomo è invece trascorrere in modo saggio ed equilibrato il tempo del quotidiano, soprattutto in relazione al rapporto che ognuno ha con lo smartphone.

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